Il volume presenta il lavoro di alcuni tra i più importanti protagonisti
della fotografia di documentazione: da Bob Adelman a Gianni Berengo
Gardin, da Marc Garanger a Josef Koudelka, da Li Zhensheng a Tom
Stoddart, e molti altri. Le storie raccolte nel volume mostrano
l'impegno e la volontà degli autori di portare alla luce e raccontare la
violazione di alcuni fondamentali diritti umani. Autori, che
dall'inizio del Novecento ai nostri giorni hanno puntato la loro
macchina fotografica su una serie di storie nascoste con la cosciente
intenzione di realizzare un'opera di denuncia e di controinformazione.
Ogni reportage presentato è accompagnato da un'accurata scelta
d'immagini e da un testo introduttivo che permette di comprendere il
senso e il valore di questi 20 straordinari reportage. Dall'America
della seconda metà dell'Ottocento, in cui Jacob Riis con la sua macchina
fotografica cercava di mostrare a tutti "come vive l'altra metà", alle
foto più recenti di Lucinda Devlin che mostrano le stanze della morte -
le omega suites - delle prigioni degli USA, passando per il Sahel di
Sebastião Salgado, il Sudafrica di Peter Magubane, la Primavera di Praga
di Josef Koudelka, la guerra d'Algeria di Garanger, la tragedia di
Chernobyl di Igor Kostin, il Vietnam di Philip Jones-Griffith, i
genocidi del Ruanda e della Ex Jugooslavia, e molto altro, si traccia
una storia della fotografia "concerned", impegnata, di quegli autori che
"vogliono mostrare cose che devono essere corrette".
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